“Parole in fiore”

“Se ami un fiore, non coglierlo. Perché se lo cogli, muore e smette di essere ciò che ami”, diceva Osho Rajneesh, ed è sulla falsariga di tale aforisma che mi sono accinta a scrivere questo libro, attratta da storie talmente effimere da farmele paragonare ad altrettanti, delicati fiori. Non li ho quindi colti, ma mi sono inchinata ai loro boccioli per assaporarne il profumo, traendone emozioni che hanno ispirato eventi tramutati in parole.

Le brevi narrazioni che si trovano in queste pagine potrebbero forse chiamarsi pillole, come si definiscono normalmente, invece, in virtù dell’armoniosa fragranza che me le ha suggerite, preferisco definirle ‘caramelle’: a volte dolci, a volte senza zucchero, altre volte amare.

Mi piace inoltre immaginarle come suonatori di un’orchestra dove la ‘parola’ dirige un concerto di arpe, violini, contrabbassi, ottoni che si alternano, si sovrappongono e si confondono per offrire ai lettori melodie ora di riflessione, ora di piacevolezza. Saranno, nondimeno, il frutto  generato da coloro che – talvolta inconsapevolmente, altre volte coscienti ispiratori di intrecci su cui esercitare la fantasia – mi hanno offerto petali delle loro vite, dando origine a fioriture finanche trascendenti e inaspettate.

Secondo Vito Tommaso Panunzio, colpisce come l’intera opera ruoti attorno ai fiori: Dai papaveri delle ruote della bicicletta in primo piano nel sentiero zizagante fra le spighe mature di un’estate luminosa, sino ai Petali e ai Boccioli delle Parole. Perché lì sta tutta la Magia. Non sono le parole che sono in fiore, sono le TUE parole. Tu invece fai credere che tutte le parole siano fiori. O meglio, che le parole di tutti possano trasformarsi in fiore. E trasmetti il messaggio al lettore con garbo, rispetto, empatia, bellezza e bontà. Compi così la missione più alta di uno scrittore/scrittrice: scaldare il cuore di chi legge e insinuargli il dubbio che i fiori, da parole  possano trasformarsi in azioni preceduti da sguardi di comprensione e di amicizia verso qualunque altro compagno/compagna di viaggio che incontri. Non lasci posto ad acrimonie e giudizi sfavorevoli.Tu assolvi sempre, anche chi è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Non gli neghi mai un afflato di comprensione, di ottimistica presenza