Da <superEva> del 27 luglio 2008 – Letteratura Gastronomica

a cura di Loredana Limone

Un muro da abbattere

L’8 agosto 2008 inizieranno le Olimpiadi di Pechino. C’è ammirazione, ansia, esultanza intorno all’evento, ma anche polemiche, giudizi… Comunque sia, ne parlano tutti.

Luciana Navone Nosari, invece, no.

Con il suo nuovo romanzo di recentissima uscita, Specchi di ghiaccio (Ananke), ci riconduce un po’ indietro nel tempo, ad altre Olimpiadi, quelle invernali di Torino del 2006, e ci narra di un’ avventurosa (a volte pericolosa) ricerca di una verità che è stata falsata, stravolta dalle apparenze. Apparenze che hanno alimentato rancori divenuti talmente radicati da formare una crosta di livore che sarà ben difficile eliminare. La storia inizia con l’incontro di due ex innamorati conosciutisi dodici anni prima in occasione di un altro evento olimpico, quello di Lillehammer, in Norvegia. Il loro amore era poi finito senza una spiegazione, perché entrambi avevano dato credito a prove “apparentemente” inconfutabili.

Lei, Luce, è una giornalista di cronaca e lui, Tullio, un ex campione di sci. Dopo un primo periodo in cui si scambieranno pesanti accuse reciproche, saranno colti dal dubbio di essere stati vittime di un complotto teso a dividerli, e pertanto si caleranno nei panni di improvvisati investigatori per individuare il responsabile della tresca ordita contro di loro. Durante questa ricerca si imbatteranno in misteri antichi e nuovi nei quali, con stupore, si accorgeranno di essere coinvolti personalmente.

La vicenda si snoda tra le vie di Torino, avvolta dalla magica atmosfera olimpica, tra le suggestive immagini create da artisti che hanno letteralmente vestito di luci i monumenti, i portici, i ponti, la collina, velandoli di mistero. Mistero che si estende alla Val Chisone, dove si incontreranno due personaggi “antichi” e genuini, Giuseppina e Giaculin, fedeli alle minuscole corti, al silenzio del tramonti e delle notti, della neve che lo rende ancora più assoluto.

Giuseppina offrirà ai novelli investigatori un delizioso genepì, la bevanda da lei stessa preparata utilizzando i fiori “maschi”, quelli più profumati, da cui si ricava il liquore e che il figlio ha raccolto dai cespugli che nascono ad alta quota. Giaculin, invece, non mancherà di far gustare i goffri, che costituiscono una prelibatezza apprezzata da coloro che vanno alla ricerca di sapori genuini.

Questi dolci, che sovente vengono accompagnati dal vin brulé, si preparano con farina di orzo e vengono cotti in una padella di ghisa. Nelle valli Troncea e Argentera, teatro di molte gare sciistiche, si possono gustare al suono delle ghironde, antichi strumenti musicali costruiti da un mastro liutaio.

Luce e Tullio, le cui vicende si intrecceranno con i “giochi di specchi” della misteriosa nobildonna Berenice Dorio, riusciranno alla fine a guardare oltre il muro che talvolta le apparenze ci presentano come invalicabile, mentre, aldilà di ciò che sembra, può rivelarsi un muro di gomma, di carta velina.

Tutti, auspica l’autrice, dobbiamo abbatterlo, quel muro, nel tentativo di individuare cosa si trovi oltre la barriera e nella speranza di trovare, dietro metaforici deserti e dune e alture, l’oasi della rivelazione, la scoperta del reale.

Per i fans di Luciana Navone Nosari, ecco le prossime presentazioni di Specchi di ghiaccio:

il 19/8/2008 alle ore 17,30 a Ospedaletti (IM)

presso lo Stabilimento Milano (di fronte al Comune);

il 21/8/2008 alle ore 17,00 presso il Forte di Fenestrelle (TO)

nell’ambito della locale Fiera del libro.

Dal <Monviso> del 9 agosto 2008

Recensioni Librarie a cura di Edi Morini

Romanticismo e suspense in un libro nostrano

L’autrice è originaria di Villar Perosa

Proponiamo con entusiasmo ai nostri lettori questo simpatico romanzo di Luciana Navone Nosari, nota scrittrice e pittrice nata a Villar Perosa e residente a Torino, vincitrice di prestigiosi concorsi artistici. La vicenda è ambientata nelle valli olimpiche, dove, sullo sfondo della Val Chisone rischiarata dalla storica fiaccola, Luce ritrova Tullio, mentre Berenice combatte contro antichi orrori. Romanticismo e suspense si completano mirabilmente, garantendoci una trama mozzafiato. Tra notti bianche e tradizioni montane, pulviscoli d’oro e cascate cristalline, si susseguono incalzanti e coinvolgenti vicende umane davvero incisive. Sullo sfondo, Olimpiadi e Paraolimpiadi. Il racconto è suggestivo, pulito, poetico, irrinunciabile. Una vera perla se pensiamo ai troppi romanzi raccapriccianti e volgari che certa editoria offre. Il 12 agosto su Radio Italia Uno (alla frequenza 92.7), dalle 21 alle 23, verrà intervistata Luciana Nosari. Mentre il 21 agosto alle 17 l’opera verrà presentata alla Fiera del Libro di Fenestrelle.

Specchi di ghiaccio è stampato da Ananke: euro 13,50, pag. 199. Da regalarsi e da regalare.

Dal <Monviso> del 6 settembre 2008

Intervista a Luciana Navone Nosari a cura di Edi Morini

Nei sogni sta il segreto della felicità

Luciana Navone Nosari, scrittrice/pittrice, è al centro dell’affetto e della stima di numerosi fans, sia a Torino che nel circondario. Per anni ci ha proposto bei quadri, delicati capolavori su ceramica, raffinato decoupage. Capricorno ascendente Toro, si dedica con paziente amore a una meravigliosa famiglia composta dal marito Beppe; dal figlio Antonio; dalla figlia Sara che insieme a Massimo l’ha resa nonna entusiasta della tenerissima Chiara Luce, detta Nocciolina; dalla coccolata micia Sofia… Ma il tempo per scrivere, per fortuna, salta sempre fuori. Magari di notte, mentre le stelle scintillano quiete nel cielo, quando gli spiriti vagano impalpabili tra il sogno e la veglia.

  • - Fino all’età di 14 anni – racconta – abitavo a Villar Perosa, dove i miei genitori si erano trasferiti per ragioni di lavoro. Amo moltissimo la Val chisone, che è spesso protagonista dei miei romanzi. Tornata nel capoluogo, non ho certo dimenticato le montagne verdi, le cascate cristalline, i fiori. Il mio lavoro più recente, ‘Specchi di ghiaccio‘, è ambientato nel periodo olimpico. Il messaggio che trasmette ai lettori è… di sapersi proiettare oltre le apparenze per scoprire la verità. Della valle si parla pure in ‘Profumo di tiglio‘, che vede l’amicizia autentica al centro della trama. Le mie opere scaturiscono in genere da uno spunto reale: abito poco distante dalla Chiesa Madonna degli Angeli a Torino e lì vicino c’è un imponente albero di tiglio. L’intenso, dolcissimo profumo che diffonde mi ha riportata indietro, a un’epoca spensierata, ai giochi tra coetanei, con l’altalena… L’intreccio decollava! -
  • - – Come definirebbe i suoi libri? -
  • - – Romantici, ma soprattutto misteriosi. C’è sempre qualche mistero che aleggia palpitando intorno a noi. Scrivo anche poesie, racconti; ho partecipato con buoni esiti al concorso televisivo ‘Poeti al video’. Ho pubblicato un volume di poesie, ‘Tendenze poetiche‘ (Villar Editore). E tre romanzi: Carezze di Luce, Profumo di tiglio, Specchi di ghiaccio.
  • - – Cosa ci prepara? -
  • - Nel cassetto c’è una testimonianza importante. Da circa nove anni sono volontaria ospedaliera per l’A.V.O.presso l’Ospedale San Giovanni Antica Sede (vecchio). Tengo assai a questo impegno che mi arricchisce tantissimo. E voglio deplorare i tagli che mortificano le realtà ospedaliere dove i pazienti vengono accolti con affetto e rispetto, come il nostro San Giovanni, dove il reparto oncologico e la chirurgia sono stati chiusi. Ciò ha creato e crea smarrimento in troppi sofferenti che lì si sentivano a casa. Bisogna risparmiare sulla burocrazia, tagliare sulle scartoffie, non rendere ancora più ardua e complicata la realtà degli ammalati! -

Siamo certi che Luciana saprà offrirci come al solito pagine uniche, coraggiose e tenere a un tempo. Buon proseguimento!!

Da ‘TRIBU’ di <Luna nuova> del mese di Ottobre 2008

a cura di Bruna Bertolo

Specchi di ghiaccio

Una trama affascinante, che si segue con curiosità, nell’atmosfera incandescente delle recenti Olimpiadi invernali di Torino o lungo i sentieri della val Chisone racchiusa nel nido quasi protettivo dei suoi costumi e dei suoi silenzi incantati. Eppure, c’è un intreccio forte con il passato che racchiude segreti tormentosi: il libro si legge con piacere, per arrivare alla fonte di quei tormentosi misteri che spiegano anche il presente. L’autrice, Luciana Navone Nosari, nata a Villar Perosa e residente a Torino, dimostra di sapersi muovere a suo agio tra le vie e le inquietudini della Torino di oggi e di saper costruire un racconto ben delineato, in cui il ritmo incalzante del giallo si confonde a tratti con la malinconia e l’introspezione. Ottima prova d’autore per questo volume edito dalla torinese Ananke e per Luciana Navone Nosari terzo romanzo, dopo ‘Carezze di Luce’ e ‘Profumo di tiglio. Inquietante e certo molto appropriato il titolo di questa storia: negli specchi di ghiaccio compare l’orrore di un passato che fa paura.

Da <L’Eco del Chisone> del 12 novembre 2008

a cura di Martina Bonati

Sabato 15 alle 16 “Specchi di ghiaccio” a Villar Perosa

VILLAR PEROSA. Le Olimpiadi di Torino 2006 nascondono un segreto. Intrighi del passato che emergono giorno dopo giorno, legando le gare di Lillehammer a quelle della Val Chisone.

Vicende precedenti. Che si dipanano tra la nobiltà torinese e chi vive in borgata, a Villar Perosa, con la semplicità dei tempi passati.

L’ultimo libro di Luciana Navone Nosari, “Specchi di ghiaccio”, edito da Ananke, sa legare la città alla montagna. Quella sinergia tanto auspicata nel 2006, ma nella realtà mai avvenuta.

E invece, dalla penna della Navone, le vicende della giornalista Luce (la protagonista) trovano i giusti incastri proprio tra le montagne, partendo da Torino.

L’autrice, nata a Villar Perosa nel Dopoguerra, ora vive in città, ma non ha mai abbandonato l’amore per la valle, anzi lo ha alimentato anche a livello letterario, come ha già dimostrato nel suo precedente romanzo “Profumo di tiglio”.

L’amore che assume i toni del giallo. Indagini condotte da Luce, che nel suo nome porta la sua forza: la capacità di far sciogliere gli “specchi di ghiaccio” dietro cui i vari personaggi si celano.

E mente impazzano le Olimpiadi, i segreti vengono a galla, andandosi ad inserire in una trama avvincente che si svela pagina dopo pagina. Molti i rimandi letterari, fili sottili che fanno riemergere nella memoria del lettore gli scritti di Edgar Allan Poe e ricordi pirandelliani del “Fu Mattia Pascal”.

Il libro sarà presentato sabato 15 alle 16 alla biblioteca di “Una finestra sulle valli” (in viale Galileo Ferraris 2 ), con la partecipazione di Fabrizio Florian della Edizioni Ananke di Torino.

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28 giugno 2008

Cortile dell’Albero delle parole

Anteprima della presentazione di Specchi di ghiaccio

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19 agosto 2008

Ospedaletti, I Versiliesi

Presentazione di Specchi di ghiaccio

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Commenti di Lettori su Specchi di ghiaccio

 Hai presentato il tuo libro in maniera così coinvolgente che non vedo l’ora di iniziare a leggerlo. Complimenti! Mariarosa e Valeriano

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Abito a Torino da sempre e Luciana è riuscita a farmi scoprire aspetti della mia città che non conoscevo ancora (i monumenti che non corrispondono alle piazze.. e altro) e poi i suoi “gialli” sono davvero intriganti, fino all’ultima pagina.
Aspetto il prossimo. Silvana G.

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Ho letto tre libri della signora Navone, a parte il primo che merita un commento a parte, sia Profumo di Tiglio che Specchi di ghiaccio sono pervasi da garbo e delicatezza pur trattando di argomenti forti come delitti e animi umani sconvolti e inoltre, secondo me, entrambi dopo un inizio che desta immediatamente interesse, un parte centrale nella quale sembra che non ci siano sbocchi, incalzano nella parte finale suscitando emozione e grande attesa per “come andrà a finire?”. Aspettiamo il prossimo romanzo! Grilla

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Cosa dire della mia amica luciana? un gran bene sulla qualita’ dei suoi libri, soprattutto Profumo di Tiglio….faccio il tifo affinche’ trovi la possibilita’ di dare presto alle stampe un nuovo libro…. Candida V.

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Quante idee ha in testa questa signora tutte intrigatissime e avvincenti. Da un’amica che li ha letti tutti e conosce bene la scrittrice spero riesca a pubblicarne (cosa complicatissima) altri. Dida

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 Gentile Luciana, sono sicuro che sia stato solo uno dei tanti premi che la sua “scrittura” merita per l’emozione unica che sa sempre trasmettere. Romeo

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 Abbiamo letto il libro. Potrebbe essere una bella sceneggiatura. Magari qualche giovane regista potrebbe scommetterci. Giorgio e Arianna

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 C’eravamo anche noi al premio ‘Nazionale Città Amica’. E’ stata una cerimonia intensa. Brava. Simona T e Sergio M.